Il giorno del Signore nel rito ambrosiano
Domenica della 29^ settimana del Tempo Ordinario
settimana della Domenica della Dedicazione della Cattedrale
nel Rito Ambrosiano
La Chiesa è il luogo
dove ricevi da Dio

la vita che è davvero
vita.
Incontri Gesù e ne vieni convertito. Un nuovo senso della vita parte nel tuo animo. Ricevi Spirito Santo che mette in te incredibili forze di vita.
Ascolta "Domenica della Dedicazione della Cattedrale anno C - Ambrosiano" su Spreaker.
19 ottobre 2025
In queste Domeniche
ti è stato a più riprese proposto
di fare tuo e poi di vivere e di rivivere
il fatto sacro che Gesù ha posto
alla base del suo Vangelo
con queste parole:
"Allora Gesù andò nella regione della Galilea e cominciò a proclamare il Vangelo, il lieto messaggio di Dio. Egli diceva: Il tempo della salvezza è venuto: il regno di Dio è vicino. Cambiate vita e credete in questo lieto messaggio!".
Questo è il fattore carico del mistero
che, successivamente,
rende possibile pregare, dicendo:
Tu, Dio, sei in mezzo a noi.
Oggi, tutto questo lo si rivive
immergendosi nei valori
che la Cattedrale offre
a tutti i cristiani della diocesi.
La prima Lettura parte
a parlare di questi valori
con parole alquanto coinvolgenti
per la vita e per il destino
della gente del Tempio:
"Le tue porte saranno sempre aperte, non si chiuderanno né di giorno né di notte".
A parlare è la misericordia di Dio.
Dio annuncia un miracolo straordinario.
Le porte dovranno restare sempre aperte:
"per lasciare entrare in te la ricchezza delle genti e i loro re che faranno da guida".
Dio si impegna quindi a garantire
al suo popolo ricchezze
fantastiche e insperate.
In particolare,
il tutto giungerà
in modo addirittura incredibile
perché "i re faranno da guida".
Cioè, in quell'occasione
trasformeranno radicalmente
il loro operato.
Organizzeranno
una meravigliosa condizione di vita
per chi è nel bisogno
e, addirittura è straniero.
Si metteranno a compiere
quanto non hanno mai fatto.
Faranno finire i loro giochi perversi.
Queste parole sono grandi.
Sono comunque solo l'inizio
di una profezia destinata a delineare
per sempre e per tutti
una visione possente
dei capisaldi fondamentali
propri dell'azione della misericordia di Dio.
Dio ha, anzitutto, deciso
di ristabilire ordine su tutta la terra.
Lo compirà attraverso il suo Tempio.
Questa casa emanerà forza spirituale.
Chi la disprezzerà e non l'accoglierà
perirà e sarà sterminato.
Dio veglia sulla vita
della terra e dell'umanità.
Sarà lui stesso a fermare chi va fermato.
In tal modo ripristina
la corretta gerarchia dei valori.
La vita rinascerà splendidamente.
Ma questa gerarchia di valori
dovrà anzitutto essere riconosciuta
dal popolo del Signore.
Lui per primo dovrà incanalare la sua vita
nella giustizia voluta da Dio.
In lui deve allora crescere
la consapevolezza
di essere chiamato a comunicare alla terra
la grande promessa divina
legata al Tempio.
Con la sua vita onesta e giusta,
dovrà efficacemente testimoniare
che sulla terra sta per sopraggiungere
una incredibile e generale
trasformazione della vita.
Il segno premonitore
che lo farà capire con chiarezza a tutti
sarà proprio la trasformazione morale
per la quale passeranno per primi i credenti.
Saranno dunque loro
a emanare sulla terra
con la loro vita redenta
la forza vincente della misericordia di Dio
che sta chiamando tutti
a entrare efficacemente
nella giustizia e nella pace.
Tutto ciò oggi arriva a te
come invito molto forte
a fare comparire nella tua vita
lo splendore della gloria divina
che Dio ha diffuso anche in te.
Dio ha fatto anche di te
un uomo misericordioso.
Oggi, Il Vangelo conferma
una volta per tutte la profezia di Isaia.
Quando il cristiano sente Gesù
parlare di albero buono,
subito la sua mente e, insieme, il suo animo
si rifanno all'albero della Croce.
Lui mangia quotidianamente
dei suoi frutti e da essi
viene di continuo santificato.
Riceve una purificazione
profondissima della sua coscienza.
Si sente amato e, insieme, rassicurato.
Infatti, chi è albero buono,
mentre produce frutti buoni
è del tutto certo che essi serviranno.
La sua è una speranza invincibile
perché legata al bene che è Gesù.
Un bene che comunque vada,
non viene mai meno e non tradisce.
Qui, le domande si moltiplicano.
Tu, come ti muovi
quando ti ritrovi circondato
da gente che ha perso ogni speranza?
Ti lasci contagiare dal loro cinismo,
passando magari, di volta in volta,
dall'indifferenza alla violenza?
Contrasti la loro grettezza
e combatti il loro egoismo?
Ti risulta facile,
anzi, trovi gioioso
il misurarti con la seconda Lettura odierna?
Ti senti "perfetto in ogni bene"?
Vigila con scrupolo
su di te e sulla tua vita,
per non tradire il "sangue dell'alleanza",
che anche a te è stato dato,
che è la roccia su cui Gesù stesso
ha costruito la tua vita.
LETTURA Is 60, 11-21
Lettura del profeta Isaia
Così dice il Signore Dio: «Le tue porte saranno sempre aperte, non si chiuderanno né di giorno né di notte, per lasciare entrare in te la ricchezza delle genti e i loro re che faranno da guida. Perché la nazione e il regno che non vorranno servirti periranno, e le nazioni saranno tutte sterminate. La gloria del Libano verrà a te, con cipressi, olmi e abeti, per abbellire il luogo del mio santuario, per glorificare il luogo dove poggio i miei piedi. Verranno a te in atteggiamento umile i figli dei tuoi oppressori; ti si getteranno proni alle piante dei piedi quanti ti disprezzavano.
Ti chiameranno “Città del Signore”, “Sion del Santo d’Israele”. Dopo essere stata derelitta, odiata, senza che alcuno passasse da te, io farò di te l’orgoglio dei secoli, la gioia di tutte le generazioni. Tu succhierai il latte delle genti, succhierai le ricchezze dei re. Saprai che io sono il Signore, il tuo salvatore e il tuo redentore, il Potente di Giacobbe. Farò venire oro anziché bronzo, farò venire argento anziché ferro, bronzo anziché legno, ferro anziché pietre. Costituirò tuo sovrano la pace, tuo governatore la giustizia. Non si sentirà più parlare di prepotenza nella tua terra, di devastazione e di distruzione entro i tuoi confini.
Tu chiamerai salvezza le tue mura e gloria le tue porte. Il sole non sarà più la tua luce di giorno, né ti illuminerà più lo splendore della luna. Ma il Signore sarà per te luce eterna, il tuo Dio sarà il tuo splendore. Il tuo sole non tramonterà più né la tua luna si dileguerà, perché il Signore sarà per te luce eterna; saranno finiti i giorni del tuo lutto. Il tuo popolo sarà tutto di giusti, per sempre avranno in eredità la terra, germogli delle piantagioni del Signore, lavoro delle sue mani per mostrare la sua gloria».
SALMO Sal 117 (118)
Rendete grazie al Signore,
il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre». R
Apritemi le porte della giustizia:
vi entrerò per ringraziare il Signore.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi. R
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina. R
EPISTOLA Eb 13, 15-17.20-21
Lettera agli Ebrei
Fratelli, per mezzo di Gesù offriamo a Dio continuamente un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. Non dimenticatevi della beneficenza e della comunione dei beni, perché di tali sacrifici il Signore si compiace. Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi e devono renderne conto, affinché lo facciano con gioia e non lamentandosi. Ciò non sarebbe di vantaggio per voi. Il Dio della pace, che ha ricondotto dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un’alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
VANGELO Lc 6, 43-48
✠ Lettura dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene».