Dibattiti 1

DIBATTITI 1: Uno sguardo sull'attualità religiosa, culturale e politica che cerca di dare voce alla pluralità di esperienze, interpretazioni e commenti presenti nella realtà cattolica.

UOMO, DONNA, FAMIGLIA E SOCIETA'

Qualche mese fa abbiamo dedicato alcuni approfondimenti al tema del matrimonio e della famiglia partendo da una considerazione basilare:
“...oggi la questione dell’alleanza tra uomo e donna, che ieri era solo un capitolo della pastorale, è esplosa: quello che si decide all’interno del matrimonio e della famiglia ha un riflesso immediato al suo esterno. L’alleanza tra l’uomo e la donna non è solo una questione privata o degli affetti, ma sistemica. ...Sarà ciò su cui la società vivrà o affonderà, ….la Chiesa o si fa in questo modo o non si farà“.
(
Mons. Sequeri, Preside del Pontificio Istituto Teologico 'Giovanni Paolo II' per le scienze del matrimonio e della famiglia)

Diventa subito evidente come il tema della relazione uomo/donna, del matrimonio, della generazione e dell’educazione sia un tema ecclesiale di importanza vitale ma anche un tema che riguarda il futuro stesso della nostra società.
Nel solco di questo tema è utile segnalare una iniziativa che da anni viene organizzata dall’Ufficio Famiglia della Conferenza Episcopale Italiana  (CEI): la ‘Settimana di studi sulla spiritualità coniugale e familiare’ che quest’anno è giunta alla 25.ma edizione.
Grazie ad alcuni esperti di salda cultura teologica (la docente di ecclesiologia Simona Segoloni Ruta , la docente di teologia morale Gaia De Vecchi, il preside della Facoltà teologica della Sicilia don Vito Impellizzeri) ma anche con il concorso di centinaia di famiglie presenti e coinvolte nei dibattiti, è stato spiegato il significato di un concetto difficile: la “ministerialità coniugale”.
Sfogliando il calendario, gli esempi di spiritualità sono al 99 per cento quelli di sacerdoti, papi, badesse e fondatrici di congregazioni.
Perché non pensare a un paradigma laico per gli sposi?
Qui proponiamo una breve sintesi che riassume quanto emerso dal convegno.


QUALI MODELLI DI SANTITA’ PER LA COPPIA?

Depurata dal gergo ecclesiale – una tentazione in cui spesso cadiamo anche noi laici - e riportata alla bellezza e all’immediatezza del lessico familiare, l’espressione intende definire ruoli e compiti della coppia all’interno della Chiesa. E quindi: che posto occupano le persone sposate in quel grande mistero di salvezza che ci vede tutti in cammino verso l’amore del Padre? Siamo voce forte e irrinunciabile in quella meravigliosa armonia di carismi che è la Chiesa?

Lo specifico dei coniugi cristiani, gioia di unità e impegno responsabile per costruire il futuro, deve intrecciarsi virtuosamente con le altre vocazioni – preti, consacrati e consacrate, ma oggi anche i single che stanno diventando la maggior parte della popolazione – per costruire il bene per sé stessi e per la propria famiglia. E, così facendo, concorrere al bene della comunità, cioè di tutte le altre famiglie.

Rimane il problema di “vestire” quella specifica ministerialità con qualcosa che la caratterizzi e le faccia assumere una dimensione propria. Da 25 anni, da quando cioè, è partito l’esperimento della “Settimana di spiritualità”, cerchiamo di definire un nuovo modello di crescita nella fede per le persone sposate. E non è facile. Quali sono i modelli di spiritualità per mogli e mariti? 
I santi del calendario sono al 99 per cento papi, sacerdoti, mistici, monaci, badesse e sante vergini. E la loro spiritualità ascetica e disincarnata non si armonizza per nulla con lo stile di vita delle coppie dei nostri giorni. Sia perché c’è quella “pietra d’inciampo” che si chiama sessualità e che ancora la Chiesa fa fatica a conciliarla con le aureole dei santi, sia perché ritmi, impegni, pensieri, orari impediscono alle persone sposate, alle mamme e ai papà, di far proprie le riflessioni e le preghiere di chi vive secondo schemi diversi.

Se è vero che ogni vocazione dovrebbe mettere a fuoco percorsi specifici di spiritualità verso quel grande traguardo della vita beata che si chiama santità, dobbiamo fare in modo che il mistero di vita e d’amore del “noi” di coppia possa diventare, in tutte le sue espressioni profane ma non meno significative, silenziosa preghiera quotidiana, prassi d’ascesi e di liberazione spirituale senza formule preordinate, tipo liturgie delle ore. Perché nel fango della vita ordinaria la devozione laica andrebbe rivisitata e attualizzata, oltre schemi che non siano quelli dettati dal desiderio di aprire il cuore alla sete dell’infinito, senza imitare modelli esistenziali che non sono quelli delle persone sposate.

 

N.B. 

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